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La cybersecurity non sembra in cima alle priorità della politica. Nonostante gli attacchi in crescita. Le attività interrotte delle nostre aziende. Le infrastrutture critiche a rischio. Un livello di preoccupazione diffuso e concreto. Non «risulta esserci traccia nei programmi dell’ultima battaglia elettorale». Niente da nessuna parte.
Eppure, nota l’avvocato Stefano Mele, «parliamo della vita quotidiana di ognuno di noi e dei gangli vitali dell’economia. I dati del nostro smartphone, il conto corrente in banca, il riscaldamento in casa: tutto è regolato - ricorda - dalle tecnologie informatiche».